Guida alla comunicazione inclusiva

20 dicembre 2023

Schwa, desinenze neutre, nomi collettivi. Sono solo alcuni dei modi alternativi per iniziare a comunicare in modo più inclusivo e accessibile, in particolare sul web e sui social media.

Per i brand, le imprese e i content creator l’utilizzo di un linguaggio più inclusivo è diventato fondamentale e il dibattito è sempre più vivo e ricco di nuove proposte anche qui in Italia. Un confronto che mette al centro le parole e il modo in cui le utilizziamo per dare forma e significato al mondo intorno a noi.

Le persone sono sempre più attente al modo in cui le imprese e i brand comunicano e scelgono chi crea contenuti di valore che ispirano e sostengono il più ampio pubblico possibile.
Comunicare significa esprimere i valori in cui si crede. Comunicare in modo inclusivo vuol dire trasmettere al tuo pubblico la sensibilità che hai nei confronti di tematiche importanti come i diritti individuali e la tutela delle persone.

1. Che cos’è la comunicazione inclusiva
2. Perchè la comunicazione inclusiva è importante per il tuo brand
3. Alcuni esempi pratici per iniziare da subito
Guida alla comunicazione inclusiva

1. Che cos’è la comunicazione inclusiva

Fare comunicazione inclusiva significa mettere al centro le Persone, utilizzare un linguaggio non discriminatorio e adottare un approccio Human2Human: immagini e parole gentili e umane prive di qualsiasi richiamo a stereotipi culturali.

Per farlo è fondamentale ascoltare la società, andare oltre le diversità e superare le discriminazioni razziali e religiose, gli stereotipi sul corpo, le disparità di genere nella società e sui luoghi di lavoro. Significa riuscire ad abbracciare con la propria comunicazione quante più individualità, gruppi e persone possibili e riuscire a rappresentarle.

Si tratta di un vero e proprio percorso di ascolto e di apprendimento continuo in cui mettere in atto il rispetto verso tutti gli individui, l’apertura al cambiamento e una buona dose di empatia. Per questi motivi, parlare di comunicazione inclusiva non significa censurare, ma costruire messaggi per tutti, accessibili a tutti e che non siano offensivi per nessuno.

2. Perchè la comunicazione inclusiva è importante per il tuo brand?

Il 64% dei consumatori interagisce con brand che comunicano in modo inclusivo, a ricercare il suo sito web e ad acquistare un suo prodotto o servizio (Fonte: Google insieme alla società di servizi per la parità The Female Quotient);

Il 75% della generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012) è pronto a boicottare le aziende e i brand che discriminano razza e sessualità nelle campagne pubblicitarie (Fonte: McKinsey)

I brand che riescono a creare un connessione emotiva, umana e inclusiva con il proprio pubblico sono i brand vincenti perché non parlano a target da colpire, ma a persone da coinvolgere. Crea legami emotivi con la tua community perché l’emozione coinvolge, fa aumentare la percezione positiva del brand e porta all’azione.

 

Comunica in modo inclusivo se vuoi:

• Aumentare la brand awareness e fare employer branding;
• Costruire e/o migliorare la reputazione del tuo brand;
• Creare relazioni di valore con la tua community;
• Incrementare le vendite in maniera etica;
• Emergere nel mercato di riferimento aumentando la tua competitività.

Una comunicazione inclusiva è fondamentale se desideri parlare a più persone, aumentare la percezione positiva che i tuoi follower hanno di te e creare una community fedele al tuo brand.

Guida alla comunicazione inclusiva

3. Alcuni esempi pratici per iniziare da subito

Quando si pensa al linguaggio inclusivo, la prima associazione mentale è il binomio maschile / femminile. Esistono però altri ambiti del nostro vivere sociale a cui dover pensare: il razzismo, i problemi di disabilità, la parità di genere, le discriminazioni fisiche.

Un messaggio inclusivo dovrebbe essere indirizzato, letto e condiviso da tutti. Esistono alcune semplici regole da poter mettere in pratica fin da subito per costruire i tuoi messaggi inclusivi, soprattutto sul web e sui social, vediamoli insieme:

Problemi di genere
Preferisci il neutro o il tu rispetto al maschile con valore generico:
Grazie per aver completato la registrazione” al posto di “Grazie per esserti registrato
Quanto ti soddisfa?” invece di “Quanto sei soddisfatto?”
Ti diamo il benvenuto” invece di “Benvenuto\a

Meglio essere neutrali
Ai simboli @ ə * preferisci un linguaggio neutro.
Esempio: “Resta fedele a ciò che sei” invece di “Resta fedele a te stess*

Favorisci tutti i sensi
Inserisci i sottotitoli ai tuoi video o alle tue storie: il tuo messaggio arriverà anche a chi non può sentire. Non dimenticare di inserire un testo alternativo alle immagini per rendere i tuoi messaggi fruibili e comprensibili anche a persone ipovedenti.

Elimina le etichette
Parti sempre dalla persona, non dall’identità. In famiglia si parla di “genitori” non di padre e madre; al lavoro i collaboratori o i dipendenti sono “partner”; nella società possono esserci “persone nate all’estero” non stranieri; a scuola esistono “classi” non studenti e studentesse.

Ripensare alla propria comunicazione in ottica inclusiva è sicuramente una mossa vincente per brand e aziende. È un lavoro che richiede attenzione e cura ed è necessario considerare i valori del proprio brand e quelli del pubblico a cui si desidera comunicare, avvicinandoli il più possibile.

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Valutiamo insieme la strategia migliore per rendere più inclusiva la comunicazione del tuo brand o della tua azienda.

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